Vivevano una volta, nella lontana Cina, cinque fratelli, talmente somiglianti tra loro da potere facilmente essere scambiati per gemelli. Essi
con la mamma in una povera casetta in riva al mare, erano semplici e buoni, senza pretese, ma
un segreto: la loro nonna, che ormai era morta da più di dieci anni, era stata unesperta dellarte della magia e quando erano nati i nipoti li
dotati ognuno di una particolare capacità. «Non possiedo denari da regalarti» aveva detto al primo dei fratelli «ma
donarti qualcosa che nella vita potrà servirti più di unintera cassa di denari: il potere di inghiottire tutta lacqua del mare.» E così era stato, il bambino
cresciuto sano e forte e presto aveva scoperto di poter tenere in bocca per qualche tempo tutta l'enorme massa d'acqua del mare. Era stata una manna dal cielo per la famiglia: al mattino, con sua madre, si
in spiaggia e
il mare nella sua bocca, nel frattempo sua madre si incamminava sul fondo e
pesci, conchiglie, alghe e strani ciottoli custoditi dal mare. Poi rivendevano tutto al mercato del paese e con il guadagno ricavato,
il necessario per andare avanti. Quando nacquero i suoi fratelli la nonna non fu meno generosa. Per altre quattro volte si chiuse nella sua stanza e
la pozione magica che avrebbe dato ad ognuno un potere straordinario. Al secondo fratello
un collo di durissimo acciaio, che nemmeno le lame più affilate avrebbero potuto scalfire; al terzo donò la capacità di allungare le gambe all'infinito, al quarto quella di non poter essere bruciato in alcun modo e al quinto il potere di trattenere il fiato a tempo illimitato. Quando qualche anno dopo morì, i fratelli
a lungo la sua scomparsa e ogni giorno non mancavano di recarsi sulla sua tomba a portare un fiore fresco. «Ci manchi, nonna» dicevano «Vorremmo tanto che tu
ancora qui con noi.» La mamma li guardava da lontano, affacciata alla finestra della loro casa e in cuor suo
il cielo per averle donato dei figli tanto buoni e giudiziosi che le riempivano la vita d'amore. Purtroppo, un brutto giorno
una disgrazia. Un ragazzo del paese che per caso aveva assistito alla pesca mattutina di Sang, il primo fratello, scoprendone così il sorprendente potere, lo avvicinò e gli
di portarlo l'indomani a pescare con lui. «Visto quello che sai fare, potrei diventare ricco, a furia di raccogliere il pesce. Se mi porti con te, giuro di non rivelare a nessuno il tuo segreto.» «Mi dispiace, non posso» ripose Sang. «È troppo pericoloso ciò che mi chiedi. Non sei abituato, potresti
del male.» «Ma via, non farla difficile, ho visto i tuoi fratelli come si
da fare!» «Sono abituati. Gliel'ha insegnato mia madre. Tu, invece...»Oh, insomma, non stare a tirarla per le lunghe! Fammi venire con te o presto utto il paese
quello che sai fare.» |